La natura (mai) morta / Elsa Salonen


DSCF1641
_MG_5178
_MG_5064
_MG_5063
DSCF1632
_MG_5021
_MG_5000
_MG_5000
Artista:

Elsa Salonen

Curatela:

Testo:

Periodo:

Dal al

Con il partrocinio di:

Arts Promotion Centre Finland e Cultural Board of the City of Turku

La ricerca artistica di Elsa Salonen si focalizza sull'indagine alchemica della vita e della morte, del colore contrapposto al bianco, al trasparente e al suo significato più alto. Proprio come una alchimista Salonen indaga la vita di organismi attraverso i loro colori e la perdita di questi: l’appassimento delle piante, la combustione della materia e l’interpretazione visiva della perdita dello stesso colore con l’andare avanti della vita fino al momento estremo della morte, sono il punto di partenza della sua indagine, nel tentativo di collegare la visione del mondo spirituale alle verità biologiche che sono alla base della vita stessa della Terra.

In LA NATURA (MAI) MORTA, Elsa Salonen sviluppa per ADIACENZE un progetto site specific che indaga il mondo attraverso una ricerca spirituale sulla manifestazione delle essenze delle cose che ci circondano: ogni pianta, ogni roccia, ogni albero, ogni filo di erba che noi vediamo contiene in sé una propria essenza naturale. Le tre opere che l’artista qui presenta e che ha pensato appositamente per questo spazio, nascono proprio dall’idea che più ci si avvicina alla morte, più l’organismo perde il suo colore essenziale, fino a diventare trasparente, quasi come se la vita fosse nascosta dietro ai colori.

Una delle installazioni è stata pensata e progettata durante una residenza artistica in Indonesia. Nel tempo passato in Indonesia, l’artista è venuta a conoscenza delle credenze animiste di questo luogo: ogni elemento naturale, secondo la tradizione, è una parte di Dio, una personificazione. Salonen si ispira da questo pensiero, pur mantenendo la sua ricerca all’interno di una sfera spirituale sua personale, di una filosofia della creazione e della fine delle cose. “I miei sono tentativi di collegamento della mia visione del mondo spirituale alle verità biologiche che sono alla base delle nostre credenze scientifiche sulla creazione del mondo. Ogni opera in mostra riflette il mio pensiero sul ciclo eterno della vita”.